L’intitolazione della pieve a questo santo è un fatto unico nella diocesi di Concordia. Si ipotizza uno stretto e perciò antichissimo legame con la chiesa aquileiese, tanto da precedere addirittura l’istituzione della diocesi stessa.
È ricordata nei documenti fin dal 1186 (1187).
L’attuale edificio risulta costruito sui resti di una primitiva chiesa, in un arco di tempo tra 1482 e 1513. L’opera è completata in quest’ultima data, come indicato sul portale da certo mastro Martino da Fagagna. Coevo è pure il campanile adiacente. La facciata a capanna, con rosone centrale, cornice in cotto con archetti intrecciati, portale e lunetta, richiama la struttura di quella di Bagnara, con l’aggiunta di tre guglie. La lunetta porta al vertice la statua dell’Eterno Padre nei modi del Pilacorte, mentre all’interno è dipinta la Pietà. Gli affreschi esterni rappresentano S. Giusto martire e S. Cristoforo, realizzati dalla cerchia del pittore Pomponio Amalteo (prima metà ‘500). L’interno si presenta con una lunga navata, tetto a capriate e due cappelle laterali novecentesche dedicate: a S. Antonio da Padova (altare con tela di Madonna del Rosario e Santi di Domenico De’ Soldi del 1679) e, quella di destra, alla Madonna della Salute (altare e statua lignea del XIX sec.). L’abside poligonale accoglie l’altare maggiore marmoreo eseguito nel 1769 da G. Battista Bettini, con numerosi riferimenti all’Eucarestia, che la tradizione vuole donato dai conti Valvasone a memoria della reliquia della tovaglia traferita nella cittadina friulana. Nel simulacro sono presenti alcuni santi: oltre al titolare S. Giusto, S. Tommaso (Bagnara), S. Giovanni Battista (Giai), S. Pietro (titolare della chiesetta di Versiola). Sulla volta del presbiterio sono dipinti gli Evangelisti, ultima testimonianza della decorazione neogotica dei primi Novecento, in gran parte rimossa durante i restauri del 1961.
La vetrata del rosone riprende il tema dell’evento miracoloso della tovaglia, realizzata dal maestro Angelo Gonnella (1990). Interessante il fonte battesimale in pietra (XVI sec.), con copertura lignea, decorata con Cristo, S. Giovanni Battista e alcuni apostoli da allievi della bottega di Amalteo (1505-1588).
Risalgono al periodo della costruzione del tempio gli affreschi della parete destra della navata: Natività (1519) e S. Lucia con devota ai piedi (1514).
Dintorni
Il centro storico di Gruaro, nei pressi della chiesa di S. Giusto, è caratterizzato dalla presenza di alcuni edifici di pregio, già segnalati nel Catasto austriaco del 1829.
Di fronte, sull’altro lato della SP 76, una stele ricorda il luogo in cui si è verificato il “miracolo della tovaglia” e, nei pressi, a contatto con le acque della roggia Versiola, il lavatoio in legno di fattura recente suggerisce il contesto originario in cui è avvenuto il prodigio.