Con questo nome è noto l’antico oratorio di Boldara, sito lungo la strada che collega Portovecchio con Gruaro. La cappella è però dedicata alla “Visitazione”, ossia la visita che la Madonna fece a Santa Elisabetta quando seppe che era in attesa di quello che sarebbe diventato San Giovanni Battista.
L’attuale struttura, risalente al XVI secolo, conserva all’interno un ciclo di affreschi realizzati nel 1646 da Cataldo Ferrari, pittore portogruarese che qui raggiunse i suoi livelli massimi d’ispirazione e tecnica. Le funzioni religiose vi furono celebrate fino ai primi anni Settanta, allorché l’ex scuola elementare della frazione fu adibita ai sacri riti.
Oratorio della visitazione
detto di S. Elisabetta o Madonna di Boldara
Si trova a Boldara, sull’antichissima strada che porta a Portovecchio, via Portogruaro/via Frassinedo. I mattoni di origine romana ritrovati nel sito, riutilizzati per il muro esterno, ipotizzano un’origine molto antica, (ri)costruito ai primi del Seicento. È una cappella semplice ma graziosa, a pianta rettangolare con piccolo campanile a vela e l’atrio porticato con due archi laterali a tutto sesto. All’interno è tutta affrescata, con ciclo pittorico di Cataldo Ferrara(i) (1591 ca -1673). Nell’abside, stranamente rivolta a ovest, c’è la Madonna con bambino fra i SS. Urbano e Barbara, datata 1646; sui piedritti dell’arco trionfale sono altresì rappresentati S. Osvaldo (destra) e S. Giuseppe (sinistra). Sul soffitto dell’aula, al centro, è dipinto L’eterno Padre e la colomba dello Spirito Santo.
Entrando nell’edifico, le pareti del vano recano due lunette raffigu- ranti la Natività di Maria (sinistra) e L’Annunciazione (destra). È stato utilizzato per le funzioni per il culto fino agli anni settanta del Novecento.