Il mulino, oggi scomparso, sorgeva nell’area di pertinenza della manifattura tessile, nota come la “Fabbrica”. È ricordato in un’investitura degli abati di Sesto agli Attimis già nel 1341. Il primo mugnaio ricordato è Ioane de Bagnara nel 1429, mentre nel 1455 si rileva certo Filippo e un Leonardo nel 1459. Nella seconda metà del ‘500 la gestione risulta frazionata a più persone. Nel 1690 gli Attimis sono titolari di un opificio con ben sette ruote. Nel 1740 compare la famiglia Brussolo, la stessa di Stalis, che gestisce quattro ruote da macina. Nel 1804 le ruote sono cinque e mugnaio è Giacomo Covassini de La Sega. Nel 1810 si annoverano invece Brussolo Renzo e Covassino Giacomo, livellari degli Ortolani che sostituiscono gli Attimis. Le ruote risultano ridotte però a tre. Quando nel 1898 dal salto sul Lemene si produce energia elettrica, la distribuzione interesserà solo Portogruaro e Cordovado, impiegata per la pubblica illuminazione, mentre Gruaro rimane inspiegabilmente ancora al buio.
Dintorni
Ritornando sulla SP 76, la laterale via J. F. Kennedy conduce in località “Mondina”. Una piazzola con una fontanella segna il bivio che porta a un imponente fabbricato di architettura rurale. Il grande edificio si compone di due distinte strutture delle quali una destinata a residenza, con impresse le iniziali “UB”, l’altra adibita a stalla e fienile. Dismesso da tempo e in avanzato degrado rappresenta però un esempio tipico di costruzione rurale immersa e isolata nella campagna gruarese.
Nei pressi della fontanella della piazzetta è nato il partigiano Comin, ucciso nelle famigerate malghe di Porzùs in Friuli.
In località Mondina è possibile constatare, in maniera evidente, la conformazione geomorfologica del territorio, con le quote altimetriche del terreno che testimoniano come uno dei rami del Tagliamento, staccatosi nei pressi di Cordovado dal corso del Tiliaventum Maius, si immettesse nel letto dell’attuale Lemene.
Sulla SP 76 si trova ancora il complesso della Manifattura tessile, sorto a fine ‘800, uno dei poli tessili più importanti del territorio, con particolare impiego di manodopera femminile.